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Escartoun a Radio Notav

In occasione del festival dell’Alta Felicità tenutosi a venaus in val di Susa, nel luglio 2017, Daniele Pepino ha fatto una lunga chiacchierata con Radio Notav sul tema degli Escartoun e le esperienze di autogoverno nelle alpi.

Riportiamo il link al blog di Radio Notav.

radio notav


Aggiornamenti da Tabor

Finalmente è uscito il nuovo libro di Tabor “Settecento anni di rivolte occitane“, e QUA trovate tutte le informazioni. Si stanno organizzando varie presentazioni, tenete d’occhio il nostro blog per sapere luoghi e date.

Invece la vicenda giudiziaria relativa all’irruzione alla Turkish airlines ha coinvolto Daniele Pepino assieme a altri nove imputati, e trovate una sua intervista QUA, scaricabile in formato pdf; ci stiamo anche organizzando per farne una versione cartacea disponibile a più presto. Per chi non sapesse di questa faccenda giudiziaria e volesse informarsi, consiglio di LEGGERE QUA (informa-azione.info), e anche qua, la pagina Facebook del centro di documentazione Porfido di Torino.


Noi, semplicemente, facciamo la nostra parte

Intervista

Intervista sulla battaglia contro le misure giudiziarie imposte dalla Procura di Torino con uno degli imputati per l’irruzione alla Turkish Airlines

Questa è l’intervista raccolta con uno dei dieci indagati per l’irruzione negli uffici della Turkish Airlines di Torino-Caselle, azione realizzata nel settembre 2015 per denunciare la politica repressiva e genocida del governo turco e esprimere solidarietà con la resistenza in Turchia e in Kurdistan.

Il Tribunale di Torino, a fine luglio 2016, ha imposto agli indagati l’obbligo di recarsi due volte al giorno in commissariato, ma diversi di loro, come hanno fatto altre persone colpite da provvedimenti analoghi tra Torino e la Valsusa, hanno deciso di non rispettare questa imposizione e di iniziare una campagna di resistenza alle imposizioni del Tribunale, rendendosi irreperibili in attesa dell’udienza di riesame il 2 settembre. La tendenza attuale è infatti di far scontare, tramite misure restrittive preventive, una pena definita «lieve», a prescindere da fatti e responsabilità, per ostacolare qualsivoglia forma di protesta o di conflitto sociale.

Il 2 settembre, mentre in strada, davanti al Tribunale e sotto il carcere si svolgevano diverse iniziative di solidarietà, all’interno dell’aula gli imputati hanno letto una dichiarazione in cui si ribadiva questa scelta, facendo presente alla corte che nessuna ulteriore misura restrittiva sarebbe stata rispettata.

Il giorno dopo il Tribunale ha comunicato la propria decisione: tutte le misure cautelari sono state annullate.

Non siamo soliti ai trionfalismi, ma non ci sembra di esagerare dicendo che la lotta, ancora una volta, ha pagato, e soprattutto che questo è un buon segnale per il prosieguo di una battaglia che non finisce certo qui.

Di questa battaglia, delle sue ragioni e prospettive, abbiamo parlato in questa intervista, realizzata a metà agosto “dall’esilio” con uno degli imputati.

Scarica qui l’intervista in formato .pdf


Settecento anni di rivolte occitane

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Gérard De Sède, Settecento anni di rivolte occitane,

Tabor edizioni Valle di Susa, luglio 2016, 352 pagine, 12 euro, isbn 978-88 941842-0-4

L’Occitania è innanzitutto l’area di diffusione della lingua d’oc, parlata a sud della Loira, dalle Alpi ai Pirenei e dall’Atlantico al Mediterraneo. Ma è anche il luogo di una originale civiltà che al suo apogeo, nel XII e XIII secolo, fu aggredita e sconfitta in una guerra di conquista passata alla storia come la crociata contro i catari.

Da allora, per settecento anni, gli occitani non hanno mai smesso di ribellarsi e di difendere la loro libertà e identità contro il centralismo dello Stato francese. Le rivolte dei tuchini e dei croquants, le guerre dei camisards e delle demoiselles, le Comuni di Marsiglia e Narbonne, la sollevazione dei vignaioli del 1907, l’insurrezione del Larzac… sono solo alcuni degli episodi di questa lotta misconosciuta o deliberatamente cancellata che l’autore ripercorre in questo libro.

Una incursione appassionata nella storia dell’Occitania, la storia di una resistenza che non è affatto conclusa…

SOMMARIO

Introduzione

Prefazione, del Collettivo «Mauvaise troupe occitana»

1. Che cos’è questa Occitania?

2. Bernard Délicieux, la sfida all’Inquisizione

3. «Rei de Fransa, rei de figas, rei de merda». Dai tuchini ai croquants

4. L’Ormée: una Repubblica a Bordeaux sotto Luigi XIV

5. I camisards, guerriglieri e profeti

6. Lotta sociale e psicodramma: la strana guerra delle demoiselles (1829-1872)

7. 1851: la Provenza imbraccia le armi contro il colpo di Stato bonapartista

8. 1870: la Comune nasce in Occitania

9. 1907: i grappoli della collera

10. L’Occitania nel Novecento

Recensione di Sandro Moiso, apparsa su Carmilla Online.

Recensione di Alessandro Barile, apparsa su Il Manifesto.

Recensione di H. Agît Dora, apparsa su Le Monde Diplomatique.


Una montagna di libri nella valle che resiste 10 – 11 – 12 giugno 2016

Sono più di vent’anni che in questa terra è in corso una lotta dalle molteplici componenti e aspirazioni, una lotta radicata nel territorio delle Alpi, nella sua storia e natura; una lotta contro le nocività, le devastazioni ambientali, il modello economico e politico che ne è responsabile; una lotta di resistenza anche contro la criminalizzazione e repressione del movimento NoTav.

Cerchiamo di esplorare sentieri nuovi, ma al tempo stesso antichi, verso un modo di vivere altro, verso un’autogestione del territorio e una rigenerazione del tessuto comunitario, anche attraverso incontri come questo, finalizzato a stimolare il confronto, la riflessione, la conoscenza reciproca, tramite la messa in comune dei saperi nelle loro diverse forme espressive e narrative.

Un viaggio, quest’anno, incentrato sulle resistenze oltre i confini, per abbattere le frontiere tra le “discipline”, che frammentano un sapere di cui è urgente riappropriarci in modo organico, ma anche e soprattutto le frontiere tra gli Stati nazione, che dividono e rinchiudono i popoli, la loro libertà di circolare e di incontrarsi. E per oltrepassare anche le barriere tra le epoche, per riannodare il filo rosso che lega chi si è battuto prima di noi alle resistenze di oggi, affinché la consapevolezza delle nostre radici dia più forza ai progetti e alle battaglie presenti e future.

Questo è «Una montagna di libri»: tre giornate di incontri, dibattiti, banchetti, editoria indipendente, scambi di libri, teatro, concerti, mangiate, bevute, passeggiate… nei luoghi della resistenza NoTav.

VENERDÌ 10 giugno – Bussoleno (piazzetta del Mulino)

ORE 18:00 – Apertura con presentazione e aperitivo

Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico. Quaderno di montagna, Terre di mezzo, 2013

 

ORE 21:00 – PRESENTAZIONE E CONCERTO ACUSTICO

LOU DALFIN presentano: Lou Dalfin. Vita e miracoli dei contrabbandieri di musica occitana, di Sergio Berardo e Paolo Ferrari (Fusta editore, 2015)

 

SABATO 11 giugno – Bussoleno (piazzetta del Mulino)

PER TUTTA LA GIORNATA: BANCHETTI DI LIBRI, E NON SOLO, PER IL CENTRO STORICO DI BUSSOLENO

La lotta No-Tav, dal cui grembo nasce “Una montagna di libri”, non è che un momento del millenario conflitto, che vede contrapposti gli abitanti delle “terre alte”, e non solo, ai vari poteri avvicendatisi nei secoli per controllare e sfruttare popoli e territori. La narrazione di tale conflittualità (in tutte le sue forme, dalla parola scritta a quella recitata, dalla musica, al disegno, al teatro…) non è un mero strumento per registrare l’accaduto, ma è essa stessa parte viva e pulsante di quella storia, momento di rielaborazione, coscienza e autocoscienza. La forza dell’immaginario, la sua capacità di rompere recinti e frontiere (tra gli Stati, tra le lingue, tra i generi, tra le epoche…), la sua facoltà di descrivere e al tempo stesso di incidere sul reale, passato presente e futuro…, è questo il tema degli incontri in programma (mattina “saggistica”, pomeriggio “narrativa”), in cui i vari autori, partendo dalle loro più recenti pubblicazioni, si confronteranno in un dibattito aperto, a cui siete tutti invitati a partecipare.

ORE 9:30 – «NARRARE I CONFLITTI, TRAVOLGERE I CONFINI» (saggistica):

Collettivo «Mauvaise Troupe» – Contrées. Histoires croisées de la ZAD de Notre-Dame-des-Landes et de la lutte No-TAV dans le Val Susa (Editions de l’éclat 2016)

Roberto Schellino – Mille contadini. Una storia corale delle campagne. Dalle lotte di ieri alle prospettive di oggi (Ellin Selae 2015)

Enrico Camanni – Alpi ribelli (Laterza 2016)

“Nunatak”. Rivista di storie, culture, lotte della montagna

coordina Daniele Pepino (edizioni Tabor – Gérard de Sède, Sette secoli di rivolte occitane, 2016)

 

ORE 15:00 – «NARRARE GLI INCENDI, BRUCIARE I RECINTI» (narrativa):

Valerio Evangelisti – collegamento audio/video

«Carmilla» – Letteratura, immaginario e cultura di opposizione

Marco Rovelli – La guerriera dagli occhi verdi. Vita e morte di Avesta Harun, la curda che sfidò il califfato (Giunti 2016)

Roberto Gastaldo – Rossa come una ciliegia. Parigi si ripopola, Parigi si ribella (Habanero 2016)

Riccardo Humbert – La foto ingiallita. Storia di un partigiano valsusino (Graffio 2016)

Tullio Bugari – L’erba degli zoccoli. L’altra resistenza: racconti di una lotta contadina (Vydia 2016)

coordina Riccardo Borgogno (scrittore e redattore di Radio Blackout, trasmissione letteraria “La Perla di Labuan”)

 

ORE 18:00 – APERITIVO E PRESENTAZIONE – in collaborazione con «Critical wine»:

Premiazione di «C’è lavoro e lavoro», concorso fotografico a cura di “Critical Wine” 2016

Corrado DottoriNon è il vino dell’enologo. Lessico di un vignaiolo che dissente (DeriveApprodi 2012)

 

ORE 21:30 – CONCERTO DEI “LOS FRALIBOS” (da Marsiglia)

(gruppo musicale degli operai della fabbrica autogestita Fralib, ex Lipton, Marsiglia)

A seguire: musica con Dj Compost, folk beat agricolo e musica da ballo…

 

DOMENICA 12 giugno

ORE 10:00 – PASSEGGIATA E INTERVENTI TEATRALI IN CLAREA (Ritrovo al presidio No Tav di Venaus)

Spettacolo: «3 luglio 2011. Ricordi di una giornata di lotta», di Paola Francesca Iozzi, 2016

Letture sparse a cura dell’associazione “Artemuda”

 

ORE 16:00 – INCONTRO e DIBATTITO (Presidio NoTav Venaus) 

Esperienze di autogestione: Incontro con operai francesi (della fabbrica Fralib, ex Lipton, Marsiglia), argentini (della fabbrica Zanon), italiani (della fabbrica Rimaflow, Trezzano sul Naviglio) su lotta e autogestione in fabbrica.

 

La fiera dell’editoria indipendente, con gli stand delle case editrici e vari banchetti di libri e non solo, si svolgerà per tutta la giornata di sabato, dalle 9:30 fino a sera, nelle strade del centro storico di Bussoleno (con spazi al coperto in caso di pioggia).

Anche quest’anno sarà presente una postazione di libero baratto per lo scambio di libri usati (siete tutti invitati a portare libri da scambiare).

Sarà inoltre presente il banchetto della «Cassa anti-repressione delle Alpi occidentali», per la promozione della campagna: «Pagine contro la tortura»(https://paginecontrolatortura.noblogs.org).

 

Per contatti, informazioni aggiornamenti:

montagnadilibrinotav.blogspot.it

tabor@autistici.org – librerialacittadelsole@yahoo.it

facebook: libri contro il tav

Organizzano:

Libreria “La città del sole”, Edizioni Tabor, Osteria “La Credenza”, “Carmilla”, Associazione “Artemuda”, 19coop.

Una montagna di libri contro il TAV


La resistenza curda, tra guerra e rivoluzione

La guerriglia del PKK e la rivoluzione del Rojava, il conflitto con lo Stato Islamico e la lotta di liberazione delle donne, il confederalismo democratico e la guerra contro il governo turco… Scenari e prospettive di un processo rivoluzionario che sta mettendo in discussione l’intero assetto mediorientale…

Serate informative
incontro con Daniele Pepino (autore del libro: “Nell’occhio del ciclone. La resistenza curda tra guerra e rivoluzione“)
Proiezione video-documentari – Distribuzione materiale informativo

NOVEMBRE 2015:

Mercoledì 11 – Milano – h. 21:00  –  Libreria “Calusca”, via Conchetta 18

Giovedì 12 – Bergamo – h. 18:00  –  Lab. anarchico “La Zona”, via Bonomelli 9

Sabato 14 – Udine – h. 17:00  –  Ateneo libertario friulano, San Giorgio di Nogaro

Domenica 15 – Bologna – h. 17:00  –  Circolo “Iqbal Masih”, via dei Lapidari 13/l

Mercoledì 18 – Trento – h. 20:30  –  Nave Assillo occupata, via San Pio X, n. 15

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Nell’occhio del ciclone

Nuova uscita per le edizioni Tabor:

Daniele Pepino, “Nell’occhio del ciclone. La resistenza curda tra guerra e rivoluzione”, Tabor, Valsusa, dicembre 2014, 32 pp., 2 euri.

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Dolcino e Margherita

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Tavo Burat (Gustavo Buratti), Fra Dolcino e Margherita. Tra messianesimo egualitario e resistenza montanara, agosto 2013, pp. 128, euro 6,00.

 

Anche i morti non sono al sicuro dal nemico se egli vince.
E questo nemico non ha smesso di vincere.
Walter Benjamin

Il mondo in cui viviamo è costruito innanzitutto sulla sconfitta di tutti coloro che ci hanno provato prima di noi, sui massacri di contadini in rivolta per difendere la loro autonomia e l’uso collettivo delle risorse, sui roghi degli eretici e delle donne bruciate come streghe, sul genocidio dei popoli “selvaggi” colonizzati e sullo sterminio dei nemici interni: luddisti, vagabondi, comunardi, briganti, ribelli e banditi di ogni epoca. Il volto del nemico non è cambiato: oggi come allora, ancor più che l’oscurantismo religioso c’è da temere il preteso “progresso” del razionalismo economico. La storia, però, non è conclusa; la loro sconfitta può essere sempre rimessa in gioco, e fors’anche, un bel giorno, non essere più tale.
Nel settimo centenario del rogo di Dolcino e di Margherita, in Valle di Susa, organizzammo – insieme anche a Tavo Burat – tre giornate di incontri con questa prospettiva: riappropriarci della nostra storia, riprendere in mano le battaglie del passato, per mescolarle e farne cosa viva nelle lotte di oggi. Inutile dire quanto, in questo cammino, l’aiuto di Tavo ci sia stato (e lo sia tuttora) prezioso, addirittura imprescindibile.
Gran parte degli scritti di Tavo su Fra Dolcino sono sparsi in riviste, giornali, libri, molti dei quali di difficile reperimento o esauriti. Questa pubblicazione nasce dunque da un lavoro redazionale su alcuni di tali testi, riuniti e riordinati con l’obiettivo di proporre una storia sintetica e organica del movimento apostolico e del suo significato, sia storico che in rapporto alle resistenze di oggi.
Non vogliamo però “approfittare” di questa introduzione per parlar delle battaglie che ci vedono impegnati oggi, del nostro punto di vista sulla continuità che sentiamo con la resistenza apostolico-montanara. Preferiamo lasciar parlare Tavo, senza sovrapporgli parole e idee non sue.
Tavo ci ha lasciato nel dicembre del 2009.
Questo libro è innanzitutto un omaggio a lui, un gesto di riconoscenza nei suoi confronti, per i saperi e la curiosità che ci ha saputo trasmettere, per la coerenza e il coraggio che ci ha regalato senza cedimenti, fino alla fine, riuscendo a essere, in quest’epoca meschina, un vero e proprio maestro.
Arvëddse Tavo. Grazie.

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«La lotta della società alpina, per salvare, con l’identità originale, anche la propria esistenza, è stata più che millenaria; e la Resistenza del 1943-45 ha avuto anche il significato dell’ultima battaglia di quella civiltà: l’estremo “tuchinaggio”. Basterebbe rileggere la Dichiarazione di Chivasso dei rappresentanti della Resistenza della Valle d’Aosta e delle valli valdesi, per rendersene conto. Per questo la lontana ribellione valsesiana che, per la presenza e la guida di Dolcino, è divenuta “ereticale” al punto di confondere i locali con i forestieri apostolici, è attuale; essa parla ancora alle nostre sensibilità di montanari “non rassegnati” ad accettare una montagna colonizzata, ridotta a squallida periferia per le seconde case di chi, nei grossi centri della pianura, detiene il potere economico; per questo, quella rabbia remota dà voce anche alla nostra…».

Tavo Burat, Attualità e fascino di una ribellione montanara e di un’eresia medievali, ora in Centro Studi Dolciniani (a cura di C. Mornese e G. Buratti), Fra Dolcino e gli Apostolici, tra eresia, rivolta e roghi, DeriveApprodi, Roma, 2000, p. 17.

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«Essere “neodolciniani” significa riaffermare in Dolcino tutto quanto in lui avevano riconosciuto gli operai e i democratici un secolo e mezzo fa. Ma pure vedere in lui e nel suo movimento ereticale il simbolo di una “civiltà alpina” che anche con la loro sconfitta di ribelli apostolici iniziò il degrado. Una civiltà alpina non rassegnata a estinguersi, decisa a resistere all’omologazione di un falso progresso che altro non è invece che la prosecuzione del colonialismo di cui è vittima la montagna da parte dei poteri economici metropolitani. Battersi per una resistenza antica e nuova per il diritto alla “diversità” mai dimenticando che Margherita è emblema del riscatto delle donne e degli uomini vivi e liberi, creature di una madre-terra da amare e difendere da chi intende profanarla e violentarla».

Intervista a Tavo realizzata da Aldo Fappani, 2009, in I Quaderni Dolciniani, n. 0, Biella, 2011.

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Sommario: Introduzione / Alle origini: dal cristianesimo primitivo a Gioacchino da Fiore / La nascita del movimento apostolico: Gherardino Segalello, “libertario di Dio” / La comparsa di Dolcino e la prima lettera ai fedeli / La comunità errante dei fratelli apostolici: dal Trentino al Piemonte / In Valsesia: l’incontro con i montanari e la guerriglia / L’ultima resistenza, l’assedio sul Monte Rubello, il supplizio / Il rogo della “prima strega”: Margherita da Trento / La “dottrina” del movimento apostolico-dolciniano / La Bibbia fonte d’anarchia: la «gran catena delle sollevazioni cristiane» / Il movimento operaio e la riscoperta del “Gesù socialista” / Civiltà montanara e autonomia bioregionale / Appendice.