Category Archives: Libri Tabor

Giornata Dolciniana 2014

Domenica 14 settembre 2014 si svolgerà la tradizionale giornata Dolciniana, in località Margosio Trivero, sulla panoramica Zegna, nel Biellese.

Alle ore 11 è prevista la salita al cippo dolciniano,  a seguire il gruppo teatrale “Il Tarlo” proporrà una rappresentazione teatrale su Dolcino e Margherita.

Alle 13 pranzo libero al sacco oppure, prenotandosi, presso la baita Margosio o al chiosco Margosio sul piazzale.

Dopo pranzo intervento a cura del centro culturale curdo MED di Torino sul conflitto in  corso nel Kurdistan iracheno e le prospettive di liberazione del popolo curdo.

A seguire musica e danze.

 

Per tutta la giornata banchetti informativi, in caso di pioggia si starà comunque all’asciutto.

Giornata-dolciniana-2014-web


Fondobosco al Molo di Lilith

Martedì 16 settembre 2014, presso il circolo Arci “Il Molo di Lilith”, alle 22.00 Marco Bailone presenterà il fumetto Fondobosco. Volendo c’è la cena del bosco, vegetariana, a 15 euro dalle 20.30. Qua sotto la locandina. Per maggiori informazioni c’è il sito del circolo: Molo di Lilith

 

LOCANDINA-fondobosco


Lib(e)ri in strada

LIB(E)RI in STRADA

LIB(E)RI IN STRADA
SABATO 20 E DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014
3° INCONTRO DEL LIBRO E DELL’EDITORIA LIBERTARIA A CESENA

…a cura dello spazio libertario “Sole e Baleno”

SABATO 20 – C/O GIARDINI PUBBLICI VIA GIUSEPPE VERDI
_ORE 10_ – laboratorio di stampa artigianale su carta e tessuto a cura di Margherita Platè
_ORE 16 _- apertura evento e presentazione delle tavole tratte da “Fondobosco” di Marco Bailone
a seguire presentazioni di libri…
_ORE 17_ – “Capaci di intendere e di volere” (ed. Zero in condotta, 2014) con la partecipazione dell’autore Marco Rossi
_ORE 18_ – “Manifesto queer vegan” con il curatore Marco Reggio (di Rasmus Rahbek Simonsened, ed.Ortica/Gli Artigli, 2014)
_ORE 19_ – “Crimini in tempo di pace” (ed. Elèuthera, 2013) con la partecipazione dell’autore Massimo Filippi

DOMENICA 21 – C/O SPAZIO “SOLE E BALENO” SUBB. VALZANIA 27
_ORE 17_ – apertura iniziativa, presentazione della mostra su Sole e Baleno “Un pugnale e un talismano”
_ORE 18_ – Marco Bailone presenta il suo fumetto “Fondobosco”
_ORE 19_ – Lia Patti presenta il libro “L’assassino dei sogni” (di Carmelo Musumeci, ed. Biblioteca dell’evasione 2009)
_ORE 20_ – apericena buffet velano
_ORE 21_ – “500 buone ragioni per farla finita con il patriarcato” (ed. La Baronata 2013) con l’autrice del libro Michela Zucca

in entrambi i giorni: banchetti informativi, mostre, spazio editori,
esposizione materiale della campagna “#MaceroNO”.
L’iniziativa è autogestita… porta quello che vorresti trovare!
L’area picnic è libera… autorganizzati!

INFO SU: WWW.SPAZIO-SOLEBALENO.NOBLOGS.ORG
SCRIVI A: SPAZIO.SOLEBALENO@BRUTTOCARATTERE.ORG

in caso di pioggia le iniziative del sabato verrano spostate all’interno dello spazio “Sole e Baleno”. Si consiglia di riferirsi ai contatti sopraelencati nei giorni precedenti all’evento in quanto il luogo di svolgimento potrebbe essere soggetto a variazioni. Nel caso, una volta arrivati, verrete comunque indirizzati alla nuova destinazione.

 


Un mese di presentazioni

presentazione fondobosco

Si è concluso un primo ciclo di presentazioni del fumetto “Fondobosco”, in diverse città e situazioni, dalla Val Chisone (Mentoulles), a Roma (al Forte Prenestino durante il Crack!), passando per la Val Pellice (Torre), la Val Susa (Bussoleno, durante “una montagna di libri contro il TAV“), Dolceacqua (Insurreale), Torino (Sixeleven; festa di Radio Black Out).

Tra i vari commenti ricevuti, riporto una mail ricevuta da Francesco:

“Ho molto apprezzato questa storia in cui i veri protagonisti non sono gli uomini (elementi cruciali ma in qualche modo “di passaggio“), bensì una moltitudine preesistente, organica e poliforme, che abita quegli spazi nascosti in cui la realtà materiale e quella psichica si intrecciano in un’unica essenza.
Tutte le tavole pullulano di ramificazioni e radici, di spore, muschi e fogliame, e addentrandomi nel bosco disegnato ho provato quella curiosità e quell’emozione tipiche di ogni bosco che si rispetti: un misto di beata solitudine e allo stesso tempo la sensazione di mille occhi che sbirciano attraverso i cespugli e le fronde.
Ma vedo anche che questo tessuto sotterraneo, labirintico, onirico e visionario, si estende fino alla città, sebbene lì, ovviamente, assuma delle connotazioni diverse, proprie di un immaginario viziato dall’intensificazione edilizia e dall’alta densità di produzione umana.”

Alcune recensioni di Fondobosco che ho trovato in rete:

Fumetti di carta

Scuola di Fumetto

Letture di Biblioragazzi

Il cipresso consiglia

Qua sopra, una foto di un momento della presentazione alla Biblioteca di Torre Pellice il 12 giugno 2014.

Altre presentazioni sono previste verso settembre – ottobre, a presto aggiornamenti.

 


Biblioragazzi recensisce Fondobosco.

Una recensione firmata da Caterina Ramonda di Fondobosco, dal sito Biblioragazzi, raggiungibile QUI.

Il segno di Marco Bailone, a tratti spigoloso e appuntito, a tratti morbido, è lasciato senza compagnia di colore, in solo bianco e nero per raccontare un viaggio allucinante e allucinatorio verso il selvatico. Ispirata a un trafiletto di cronaca del 1959 che riportava la vicenda di un valligiano ricoverato nell’ospedale psichiatrico di Collegno in preda ad un improvviso stato di alienazione e pazzia, la storia si snoda nel contrasto borgata di valle/città, riprendendo le leggende dei boschi, gli spiriti dei larici e la realtà della montagna. Racconta di Pinin, passato in osteria prima di inoltrarsi nel bosco col compito di abbattere un vecchio larice: qui gli spiriti dell’albero, contrari e infuriati, lo fanno a pezzi lasciando poi ai corvi il compito di rimetterlo insieme “con la dolcezza di una sarta di altri tempi”. Nulla è più come prima; Pinin trova pace solo nell’abbraccio dei boschi e un giorno aggredisce chi vi lavora con le ruspe. Lo aspettano l’ospedale psichiatrico, le dicerie dei compaesani e poi la nuova fuga nei boschi i cui animali e spiriti stanno sognando (e preparando) un futuro liberato dagli esseri umani.

Rimandi a temi molteplici inseriti lungo il racconto: dai tralicci saltati alla solitudine di Pinin; dall’interrogarsi solingo di un infermiere dell’ospedale alla natura in ribellione; dagli sguardi dei compaesani all’alienazione dell’ospedale psichiatrico.

 


Le Alpi, la crisi, la rivincita del locale

In occasione di “Una montagna di libri – n. 3”, sabato 7 giugno alle ore 10, ci sarà una tavola rotonda sul tema: “Le Alpi, la crisi, la rivincita del locale”. L’incontro si terrà a Bussoleno, nella zona pedonale del centro storico, in via Walter Fontan – piazzetta del Mulino, in caso di pioggia si farà al chiuso al salone polivalente, che è lì a due passi.

Come presentazione o introduzione al dibattito cè questo file pdf scaricabile, una raccolta di scritti degli autori che parteciperanno al dibattito.

Materiali preparatori


Una Montagna di Libri contro il TAV in Valle di Susa

Una montagna di libri contro il TAVUNA MONTAGNA DI LIBRI CONTRO IL TAV IN VALLE DI SUSA
Terza edizione – Bussoleno – 6, 7, 8 giugno 2014
Tre giornate di incontri, dibattiti, banchetti, editoria indipendente, scambi di libri, interventi teatrali, letture, concerti, mangiate, bevute, passeggiate… nei luoghi della resistenza NoTav.

VENERDÌ 6 GIUGNO
Dalle 19:00, apertura iniziativa – aperitivo e buffet
musica dal vivo con i “CANTAMBANCHI”
Alle 21:30, presentazione del fumetto di Marco Bailone:

“FONDOBOSCO”, edizioni Tabor.
(piazzetta del Mulino, via Walter Fontan, Bussoleno)

SABATO 7 GIUGNO
Tutte le iniziative si terranno nelle vie e nelle piazze del centro storico di Bussoleno e nel salone polivalente in via Walter Fontan n. 103 (al coperto in caso di pioggia)

Dalle 9:30 fino a sera:
– FIERA DELL’EDITORIA INDIPENDENTE, stand e banchetti di libri e non solo
– Spazio per scambi di libri usati e raccolta di libri da spedire in carcere

Dalle 10:00 – Tavola rotonda
LE ALPI, LA CRISI, LA RIVINCITA DEL LOCALE
Dibattito aperto con: Marco Aime, Stefano Boni, Enrico Camanni, Adriano Cirulli, Carlo Grande, Redazione di “Nunatak”, Marco Revelli.

Dalle 15:00 – Presentazioni di libri
INCONTRI CON GLI AUTORI: Simona Baldanzi, Alberto Prunetti, Sandro Moiso…

Dalle 17:00 – Tavola rotonda
DAL TERRITORIO ALL’IMMAGINARIO
Dibattito “a ruota libera” con: Simona Baldanzi, Sergio Bianchi, Lorenzo Calza, Lorenza Ghinelli, Giaka, Carlo Grande, Sandro Moiso, Federico Pagliai, Marco Philopat, Alberto Prunetti, Serge Quadruppani…

Dalle 21:30 – Concerto
FILIPPO SOTTILE E LA PICCOLA ORCHESTRA DEI SENTIERI

DOMENICA 8 GIUGNO

PAROLE E SAPORI NEI LUOGHI DELLA RESISTENZA NOTAV
Tra i presidi notav e il cantiere-fortino, intermezzi di letture, assaggi di prodotti locali, e “Sapori di libertà” (raccolta di cibarie da inviare oltre le sbarre).
H. 9:30, ritrovo, colazione al presidio di San Didero – h. 11:00, passaggio al presidio di Susa – h. 12:00, giro in Clarea, letture oltre le mura – h. 14:00, pranzo e ritrovo conclusivo al presidio di Venaus.

In collaborazione con:
Libreria la Città del Sole, Edizioni Tabor, Associazione ArTeMuDa, Movimento NO TAV

Per contatti, informazioni logistiche, aggiornamenti sul programma:
montagnadilibrinotav.blogspot.it

montagnadilibrinotav@autistiche.org

facebook: libri contro il tav


Fondobosco

fondobosco

Marco Bailone, Fondobosco, maggio 2014, 80 pagine a fumetti, euro 10,00.

È impossibile scrivere una introduzione per Fondobosco!
Riassumerne semplicemente la trama ne sminuirebbe la portata.
Sintetizzarlo, descriverlo, spiegarlo… è un’impresa disperata.
Sappiate solo che siete sulla soglia di una selva inestricabile di ispirazioni, rimandi, suggerimenti… Dovrete perlustrarne i meandri, aguzzare la vista, riconoscere le tracce.
Qui e là, varchi inaspettati riveleranno itinerari possibili, richiami immaginari, suggestioni nascoste… percorsi lasciati alla fantasia e all’intraprendenza del lettore.
Ma alcune delle fonti di ispirazione meritano d’essere fin d’ora svelate:
l’opera di Dino Buzzati, sia letteraria che pittorica (e in particolare il racconto Il segreto del bosco vecchio); il film «Principessa Mononoke», di Hayao Miyazaki; le esperienze sciamaniche raccolte da Mircea Eliade in Lo sciamanesimo e le tecniche dell’estasi (in particolare nel fenomeno dello smembramento, ricucitura e rinascita); Mago Merlino in un suo poco noto periodo panico, in cui vaga per i boschi nutrendosi di castagne (raccontato da Geoffrey di Monmouth, in La follia di Mago Merlino); l’enigmatica figura della mitologia islamica “Al- Khadîr”, omino verde a cavallo di un pesce con in mano una lanterna, una sorta di guida profetica per chi è perso nelle tenebre alla ricerca di sé (Ioan Petru Culianu, Il rotolo diafano).
E molto altro ancora… Perché Fondobosco «non è una storia, è un albero di storie» (così Mario Vargas Llosa, in La guerra della fine del mondo, definisce la vicenda storica dell’insurrezione millenarista di Canudos, Brasile).
E molto resta da esplorare in questo viaggio… alla deriva, senza freni, su sfondo d’apocalisse…

Per organizzare presentazioni o contattare l’autore: www.bailone.it

Recensione di Caterina Ramonda per Biblioragazzi.

Recensione di Ferruccio Giromini per Fumo di China.

Recensione di Anselmo Roveda per Andersen.


Dante Alighieri, Canto XXXIIIbis

incredibile ritrovamento

Dante Alighieri, Inferno – canto XXXIII bis – l’incredibile manoscritto ritrovato in Valsusa, dicembre 2013, pag 64, euro 6,00.

Nel 1308 Dante Alighieri è esule, incammino verso la Francia. Nel suo peregrinare, approda in Valle di Susa. Tratto in arresto dagli armigeri che presidiano la valle, dopo qualche giorno di prigionia troverà ricovero presso i monaci della Sacra di San Michele. Quivi, nel riposo illuminato da una pozione di “spetialissime erbe”, il poeta si ritrova catapultato in una sorprendente visione premonitrice. Il Maestro Virgilio lo condurrà nell’abisso del peccato pi’u grave e imperdonabile in cui l’umanità si appresta a sprofondare: IL TRADIMENTO DELLA NATURA E DELLA SPECIE.
Un abisso di abbrutimento, avidità e supplizio, che si disvela a Dante nei travagli del territorio valsusino. Un abisso che è il nostro presente…
Il manoscritto qui pubblicato, ritrovato dopo secoli di oblio, contiene le terzine attraverso cui il sommo poeta ha voluto consegnarci questo viaggio. Un monito che un imperscrutabile destino ha voluto rivelarci soltanto oggi, proprio quando l’abominevole abisso pare averci inghiottito anima e corpo, ma nel contempo dalle sue viscere s’affacciano, flebili ma inesorabili, i bagliori d’una novella resistenza.

«…Si formerà dal Seghino a Chianocco
da Venaus, Bussoleno e Chiomonte
per tutta la Val Susa un solo blocco;
da fondovalle fino in cima al monte
sarà modello d’ogni altra vallata,
e d’ogni libertà presidio e fronte;
chi vorrà far colà terra bruciata
vedrà levar la testa, e quanto vale
l’orgoglio d’una gente ricattata…»


Dolcino e Margherita

dolcino e margherita

Tavo Burat (Gustavo Buratti), Fra Dolcino e Margherita. Tra messianesimo egualitario e resistenza montanara, agosto 2013, pp. 128, euro 6,00.

 

Anche i morti non sono al sicuro dal nemico se egli vince.
E questo nemico non ha smesso di vincere.
Walter Benjamin

Il mondo in cui viviamo è costruito innanzitutto sulla sconfitta di tutti coloro che ci hanno provato prima di noi, sui massacri di contadini in rivolta per difendere la loro autonomia e l’uso collettivo delle risorse, sui roghi degli eretici e delle donne bruciate come streghe, sul genocidio dei popoli “selvaggi” colonizzati e sullo sterminio dei nemici interni: luddisti, vagabondi, comunardi, briganti, ribelli e banditi di ogni epoca. Il volto del nemico non è cambiato: oggi come allora, ancor più che l’oscurantismo religioso c’è da temere il preteso “progresso” del razionalismo economico. La storia, però, non è conclusa; la loro sconfitta può essere sempre rimessa in gioco, e fors’anche, un bel giorno, non essere più tale.
Nel settimo centenario del rogo di Dolcino e di Margherita, in Valle di Susa, organizzammo – insieme anche a Tavo Burat – tre giornate di incontri con questa prospettiva: riappropriarci della nostra storia, riprendere in mano le battaglie del passato, per mescolarle e farne cosa viva nelle lotte di oggi. Inutile dire quanto, in questo cammino, l’aiuto di Tavo ci sia stato (e lo sia tuttora) prezioso, addirittura imprescindibile.
Gran parte degli scritti di Tavo su Fra Dolcino sono sparsi in riviste, giornali, libri, molti dei quali di difficile reperimento o esauriti. Questa pubblicazione nasce dunque da un lavoro redazionale su alcuni di tali testi, riuniti e riordinati con l’obiettivo di proporre una storia sintetica e organica del movimento apostolico e del suo significato, sia storico che in rapporto alle resistenze di oggi.
Non vogliamo però “approfittare” di questa introduzione per parlar delle battaglie che ci vedono impegnati oggi, del nostro punto di vista sulla continuità che sentiamo con la resistenza apostolico-montanara. Preferiamo lasciar parlare Tavo, senza sovrapporgli parole e idee non sue.
Tavo ci ha lasciato nel dicembre del 2009.
Questo libro è innanzitutto un omaggio a lui, un gesto di riconoscenza nei suoi confronti, per i saperi e la curiosità che ci ha saputo trasmettere, per la coerenza e il coraggio che ci ha regalato senza cedimenti, fino alla fine, riuscendo a essere, in quest’epoca meschina, un vero e proprio maestro.
Arvëddse Tavo. Grazie.

***

«La lotta della società alpina, per salvare, con l’identità originale, anche la propria esistenza, è stata più che millenaria; e la Resistenza del 1943-45 ha avuto anche il significato dell’ultima battaglia di quella civiltà: l’estremo “tuchinaggio”. Basterebbe rileggere la Dichiarazione di Chivasso dei rappresentanti della Resistenza della Valle d’Aosta e delle valli valdesi, per rendersene conto. Per questo la lontana ribellione valsesiana che, per la presenza e la guida di Dolcino, è divenuta “ereticale” al punto di confondere i locali con i forestieri apostolici, è attuale; essa parla ancora alle nostre sensibilità di montanari “non rassegnati” ad accettare una montagna colonizzata, ridotta a squallida periferia per le seconde case di chi, nei grossi centri della pianura, detiene il potere economico; per questo, quella rabbia remota dà voce anche alla nostra…».

Tavo Burat, Attualità e fascino di una ribellione montanara e di un’eresia medievali, ora in Centro Studi Dolciniani (a cura di C. Mornese e G. Buratti), Fra Dolcino e gli Apostolici, tra eresia, rivolta e roghi, DeriveApprodi, Roma, 2000, p. 17.

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«Essere “neodolciniani” significa riaffermare in Dolcino tutto quanto in lui avevano riconosciuto gli operai e i democratici un secolo e mezzo fa. Ma pure vedere in lui e nel suo movimento ereticale il simbolo di una “civiltà alpina” che anche con la loro sconfitta di ribelli apostolici iniziò il degrado. Una civiltà alpina non rassegnata a estinguersi, decisa a resistere all’omologazione di un falso progresso che altro non è invece che la prosecuzione del colonialismo di cui è vittima la montagna da parte dei poteri economici metropolitani. Battersi per una resistenza antica e nuova per il diritto alla “diversità” mai dimenticando che Margherita è emblema del riscatto delle donne e degli uomini vivi e liberi, creature di una madre-terra da amare e difendere da chi intende profanarla e violentarla».

Intervista a Tavo realizzata da Aldo Fappani, 2009, in I Quaderni Dolciniani, n. 0, Biella, 2011.

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Sommario: Introduzione / Alle origini: dal cristianesimo primitivo a Gioacchino da Fiore / La nascita del movimento apostolico: Gherardino Segalello, “libertario di Dio” / La comparsa di Dolcino e la prima lettera ai fedeli / La comunità errante dei fratelli apostolici: dal Trentino al Piemonte / In Valsesia: l’incontro con i montanari e la guerriglia / L’ultima resistenza, l’assedio sul Monte Rubello, il supplizio / Il rogo della “prima strega”: Margherita da Trento / La “dottrina” del movimento apostolico-dolciniano / La Bibbia fonte d’anarchia: la «gran catena delle sollevazioni cristiane» / Il movimento operaio e la riscoperta del “Gesù socialista” / Civiltà montanara e autonomia bioregionale / Appendice.