Riceviamo e volentieri diffondiamo:
“Nasce il blog da Kobane a noi, frutto dell’incontro tra alcune compagne milanesi femministe e kurde e in risposta all’appello che invitava a dedicare il prossimo 8 marzo alla rivoluzione delle donne nel Rojava.
In attesa che si definiscano le iniziative per la Giornata internazionale delle donne, nel blog potete trovare gli appuntamenti milanesi verso l’8 marzo, materiale informativo e documentario, nonché interessanti spunti di riflessione.
Di seguito, un piccolo e stimolante ‘assaggio’.
A partire da noi
Organizziamo la resistenza ovunque nel mondo le donne subiscano violenza. Diffondiamo insieme lo spirito di resistenza che ci unisce e ci rafforza contro ogni manifestazione del sistema di dominio patriarcale.
Questa affermazione, contenuta nell’appello lanciato dalle compagne kurde affinché la Giornata Internazionale delle Donne 2015 sia dedicata alla rivoluzione delle donne nel Rojava e alla resistenza delle Unità di Difesa delle Donne YPJ è immediatamente risuonata in tutte noi.
Per storie personali e percorsi, il nostro approccio alla lotta di liberazione delle donne kurde rifiuta completamente l’estetica mediatizzata della ‘bella guerrigliera’, che è finalizzata soltanto a sminuire il reale portato del percorso di liberazione che le compagne kurde portano in ogni ambito della vita individuale e comunitaria.
E, al contempo, rifiutiamo la logica noi/voi, che è logica di guerra e non di reciprocità. Nel relazionarci con le compagne kurde in lotta, infatti, vogliamo partire dalle tensioni comuni e dai comuni desideri e pratiche: separatismo, autodifesa, autodeterminazione e orizzontalità.
Partire da noi, dunque, ma senza restare a noi. Perché il partire da sé si fa strumento politico di lotta soltanto se ci fa acquisire consapevolezza e forza per reagire collettivamente ai dispositivi di oppressione del sistema globale di dominio patriarcale e neoliberista.
Con questo blog vogliamo promuovere la costruzione di un 8 marzo fuori da ogni rituale e di un percorso che non sia soltanto per ma con le donne kurde.
Per questo nelle pagine del blog abbiamo deciso di raccogliere materiali documentari sparsi in rete per renderli più facilmente accessibili e, al contempo, dare spazio ad approfondimenti che spieghino perché la lotta delle compagne kurde risuona in noi e, dunque, per combattere il suprematismo che, a volte, abbiamo trovato anche negli ambiti femministi.
Un tempo la si sarebbe chiamata ‘sorellanza nelle lotte’. Una sorellanza che non è uno slogan ma una pratica da costruire giorno dopo giorno, nella relazione. Per abbattere tutte le forme – violente o dissimulate – di vittimizzazione e/o di criminalizzazione che il sistema dominante utilizza per renderci sottomesse o, ancor peggio, complici.”